#RoccheEstensi
31 marzo 2021
Dalla ricca dote di Lucrezia Borgia passano agli Este i territori di Cento e della Pieve.
Il primo impianto della Rocca di Cento risale al 1378, quando il Comune di Bologna, volendo affermare la propria egemonia sulla fascia di confine con il Ferrarese, ne affidò l'edificazione all'ingegnere-architetto Lorenzo da Bagnomarino.
Durante il secolo seguente, il cardinale Filippo Calandrini, a capo della diocesi di Bologna dal 1458 al 1465, ordinò un radicale intervento di ricostruzione della rocca mentre il suo successore Giuliano della Rovere, futuro papa Giulio II, promosse la costruzione dell'ala occidentale.
Solo nel 1502, a seguito del matrimonio tra Alfonso I d'Este con Lucrezia Borgia, la rocca e il territorio centopievese furono assegnati in dote da papa Alessandro VI ai signori di Ferrara, questi sembra non abbiano riservato particolari attenzioni alla fortezza che ritornò nelle mani pontificie in conseguenza della devoluzione nel 1598.

Rocca di Cento - Foto di Samcatta - Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=62241591
L'edificazione della Rocca di Cento rientrò in quella impressionante sequenza di interventi fortificatori intrapresi nell'ultimo quarto del Trecento dal Comune di Bologna per potenziare le difese del contado ed affermare la propria egemonia sulle comunità assoggettate.
I lavori portati avanti tra il 1378 e l'anno successivo diedero forma ad un primo nucleo fortificato costituito da una struttura difensiva comprendente un recinto murato protetto da un fossato e munito di ponte levatoio, due torri, poste lungo il versante est e sud e la casa del castellano. Tra il 1381 e il 1383 fu porta avanti una seconda campagna edilizia che vide il coinvolgimento dell'ingegnere-architetto Lorenzo di Bagnomarino affiancato da Antonio di Vincenzo, futuro artefice della Basilica di San Petronio a Bologna. Le trasformazioni attuate in quegli anni non risultano di facile ricostruzione tuttavia sembra verosimile che si trattasse di interventi consistenti vista la fitta sequenza di pagamenti che testimoniano le ingenti risorse messe in campo dal Comune di Bologna.
Durante il XV secolo Cento tornò con Bologna sotto il controllo della Chiesa: nel 1465, a seguito di un radicale intervento di ricostruzione, ordinato al cardinale Filippo Calandrini, la Rocca assunse una configurazione non lontana da quella odierna. Nel 1487 Giuliano della Rovere, dispose per proprio uso la costruzione di un nuovo corpo di fabbrica riccamente decorato.
Nel 1502 l'alleanza tra gli Este e il pontefice fu rinsaldata grazie al matrimonio tra Alfonso I e Lucrezia Borgia, figlia di papa Alessandro VI, in quell'occasione i territori di Cento e della Pieve furono ceduti in dote al principe di Ferrara. Sotto il dominio estense, la rocca, che doveva mostrare già tutti i limiti di una fortezza inadeguata a sostenere i progressi della moderna artiglieria, non sembrò mai essere oggetto di interesse da parte della dinastia regnante: dopo essere stata parzialmente danneggiata dall'esplosione accidentale di una mina fu occasionalmente destinata a carcere e ritornò con i territori del Ducato di Ferrara nelle mani della Chiesa a seguito della devoluzione.
Durante il Settecento la fortezza fu permanentemente adibita a carcere e all'inizio del secolo successivo si provvide a lavori di adeguamento che comportarono tra l'altro la realizzazione dell'attuale accesso.
La foto seguente è di Vanni Lazzari - Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=72237235
Testo a cura di Davide Mangolini
