DONNE DI CASA D’ESTE. INTRIGHI E CURIOSITA’ NELLE SEGRETE STANZE DELLE DAME ESTENSI.
21 giugno 2021
Aldegonda di Baviera: un “acquisto grande pel nostro paese”.
L'11 giugno del 1859 la Casata Estense, già divenuta d'Asburgo-Este, lasciava Modena. Palazzo Ducale chiudeva definitivamente la sua storia di dimora estense e Modena si preparava all'annessione al Piemonte, sotto il commissario regio del governo piemontese Carlo Farini. Francesco V e sua moglie, la duchessa Adelgunde Auguste Charlotte Caroline Elisabeth Amalie Marie Sophie Luise von Bayern, nota come Aldegonda di Baviera (19 marzo 1823 – 28 ottobre 1914) salutavano per sempre la capitale del Ducato Modena. Visti i tempi cupi, Francesco V aveva già fatto allontanare da Modena Aldegonda il 30 aprile, 19 anni dopo l'ingresso di colei che sarebbe stata l'ultima duchessa.Aldegonda, infatti, aveva fatto il suo ingresso in città il 16 aprile del 1840, dopo aver incontrato per la prima volta Francesco nel 1839 quando l' erede e l'allora duca Francesco IV si recarono in Baviera. L'incontro fece succedere la convenienza politica: se il matrimonio fu interesse per entrambe le parti, tra Francesco V e Aldegonda la relazione fu autentica, come le corrispondenze e ancor più la costante presenza di Aldegonda a fianco del consorte. Il primo atto ufficiale di nozze, però, Aldegonda lo sottoscrisse non davanti al duca ma al cospetto del suo plenipotenziario, il Conte Giuseppe Forni, che, al servizio di Casa d'Este dal 1828 al 1869, fu infatti incaricato di siglare il matrimonio nelle veci dello sposo.Partito da Modena nel febbraio del 1840, il Conte redasse una puntuale testimonianza dell'incontro con Aldegonda. Il 5 marzo egli scriveva che “ se il matrimonio fu interesse per entrambe le parti, tra Francesco V e Aldegonda la relazione fu autentica, come le corrispondenze e ancor più la presenza di Aldegonda a fianco del consorte. Il primo atto ufficiale di nozze, però, Aldegonda lo sottoscrisse non davanti al duca ma al cospetto del suo plenipotenziario, il Conte Giuseppe Forni, che, al servizio di Casa d'Este dal 1828 al 1869, fu infatti incaricato di siglare il matrimonio nelle veci dello sposo. Partito da Modena nel febbraio del 1840, il Conte redasse una puntuale testimonianza dell'incontro con Aldegonda. Il 5 marzo egli scriveva che “se il matrimonio è interesse per entrambe le parti, tra Francesco V e Aldegonda la relazione è autentica, viene ulteriormente le corrispondenze e ancor più la costante presenza di Aldegonda a fianco del consorte. Il primo atto ufficiale di nozze, però, Aldegonda lo sottoscrisse non davanti al duca ma al cospetto del suo plenipotenziario, il Conte Giuseppe Forni, che, al servizio di Casa d'Este dal 1828 al 1869, fu infatti incaricato di siglare il matrimonio nelle veci dello sposo. Partito da Modena nel febbraio del 1840, il Conte redasse una puntuale testimonianza dell'incontro con Aldegonda. Il 5 marzo egli scriveva che “Il primo atto ufficiale di nozze, però, Aldegonda lo sottoscrisse non davanti al duca ma al cospetto del suo plenipotenziario, il Conte Giuseppe Forni, che, al servizio di Casa d'Este dal 1828 al 1869, fu infatti incaricato di siglare il matrimonio nelle veci dello sposo. Partito da Modena nel febbraio del 1840, il Conte redasse una puntuale testimonianza dell'incontro con Aldegonda. Il 5 marzo egli scriveva che “ Il primo atto ufficiale di nozze, però, Aldegonda lo sottoscrisse non davanti al duca ma al cospetto del suo plenipotenziario, il Conte Giuseppe Forni, che, al servizio di Casa d'Este dal 1828 al 1869, fu infatti autorizzato di siglare il matrimonio nelle veci dello sposo.Partito da Modena nel febbraio del 1840, il Conte redasse una puntuale testimonianza dell'incontro con Aldegonda. Il 5 marzo egli scriveva che “ Il tratto affabile e cortese tanto della regina che della principessa non sono così facili a descriversi .” Già in quel primo incontro l'affetto sincero di Aldegonda si fece manifesto nella richiesta di “ molte informazioni relative principalmente al Duca, al principe, alle principesse ea tutti gli altri individui della R. Famiglia estense”. La “solenne funzione della dimanda della mano della Principessa Adelgonda pel Principe ereditario di Modena” avvenne l'8 marzo e il conte riportava non senza ammirazione che Aldegonda per ben due volte rivolse a lui la parola durante il pranzo.Aldegonda mostrò fin da subito quel suo lato affabile che avrebbe conquistato il cuore di tutti i sudditi del ducato e di tutta la corte: scriveva infatti il conte che “ Non vi so la bontà e la dolcezza del carattere di lei; bisogna sentire cosa ne dicono a Monaco e tutti senza veruna; ritengo insomma che è veramente un acquisto grande pel nostro paese; è inoltre d'un naturale allegro e vivace, e questo pure, congiunto alle altre di Lei belle qualità era cosa da desiderarsi: Insomma, io ne pronostico molto bene”. Queste le parole che giungevano a Modena dalla Baviera, eppure il destino di Aldegonda nella casa d'Austria-d'Este sarà ben poco benevolo...
Accorsi Sara, Le donne estensi.Donne e cavalieri, amori, armi e seduzioni , Cirelli&Zanirato, Ferrara 2009 (2. ed.)
FORNI NICCOLAI GAMBA CARLO, Gli Estensi ei Forni: una testimonianza familiare di storia, Antiche porte, Reggio Emilia 2012.
